Le piccole e medie aziende specializzate in settori di “nicchia”. Sono loro la vera risorsa del nostro Paese. Tengono testa ai colossi internazionali. E nonostante le difficoltà esportano sempre di più
Angelo Allegri – Lun, 09/01/2017 – 08:13
Viti e bulloni. Nel linguaggio degli affari si chiamano fasteners, termine inglese che nei manuali tecnici viene tradotto come «elementi di fissaggio». Ma anche all’estero molti conoscono le due parole dell’italiano corrente: viti e bulloni, appunto. Un’espressione diffusa e praticata in più di un continente per una ragione semplice: i migliori fasteners del mondo arrivano da un triangolo di nemmeno 30 chilometri di lato che ha come vertici Monza, Como e Lecco.
Qui, in Brianza, hanno sede tre dei protagonisti globali del settore: Fontana, Agrati e Oeb (Officine Egidio Brugola). Producono ogni anno centinaia di milioni di pezzi con i materiali più sofisticati, dimensioni precise nell’ordine dei micron, la capacità di resistere a sollecitazioni inaudite.
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via Nonsolomoda. Il “made in Italy” che ci fa ricchi è fatto di viti bulloni e rubinetti – IlGiornale.it.